Molto felice della notizia che Rosa Jijón ha vinto il Premio Samsung al BNL Media Art Festival con il progetto It’s just a game. Ne ho visto un estratto nel dicembre 2012 presso lo Spazio Menexa a cura di Federica La Paglia.
Tracciare una linea — che sia essa reale o immaginaria — provoca immediatamente un di qua e un di là. Ciò che prima di quel gesto era uguale diventa immediatamente alieno. Estraneo, opposto, diverso, differente, altro,
Presentando la contrapposizione tra due movimenti — quello migratorio impegnato a superare una frontiera e quello di protezione impegnato a difenderla — come fossero in un videogioco, Rosa ci restituisce un’immagine paradossale costruita dall’incoerenza tra video (e suono) e concetto. Lo spaesamento lascia un sorriso amaro e fa riflettere sulla reale drammaticità di questo “gioco” di confine.
E se cancellassimo le linee di confine sia mentali che fisiche? E se da principio rinunciassimo proprio a fare quel gesto?
Forse arriveremmo a vedere ciò che aveva gia visto Terenzio:
Homo sum, humani nihil a me alienum puto