Ho avuto molte vite, molte case, molti periodi. Non rinnego nulla. Chiedo solamente che ci siano più letture: ci si può trovare l’Accademia, il bisogno di rinnovamento, il quotidiano, la testimonianza di fronte alla civiltà industriale, l’astrazione, la fascinazione dei nuovi materiali, il mio desiderio di rimettere ordine, il mio bisogno di distruggere, di ricostruire. (César, Hahn, 1988)
Bastano queste poche righe per cogliere la complessità della produzione artistica di César. La retrospettiva al Centre Pompidou la mette bene in luce anche grazie ad un allestimento che pone il visitatore nel mezzo di tutti i periodi dell’artista. Un non troppo rigido percorso cronologico evidenzia come César ritornava sugli stessi temi più volte ed in diversi momenti. Ci si ritrova così immersi contemporaneamente nelle sculture in ferro saldato, nelle compressioni e nelle espansioni diventando testimoni diretti d’un’instancabile ricerca — concettuale e materiale — che ha accompagnato l’artista lungo tutta la sua vita senza soluzione di continuità.