Il primo passo per la conoscenza di sé è sapere che sei composto da una forma esterna, che chiamo il corpo, e da una entità interna chiamata cuore, o anima. Per “cuore” io non significo il pezzo di carne situato nella sinistra dei nostri corpi, ma ciò che usa tutte le altre facoltà come suoi strumenti e servitori. In verità il cuore non appartiene al mondo visibile, ma all’invisibile, ed è venuto in questo mondo come fa un viaggiatore in visita ad una terra straniera alla ricerca di mercanzia, e che tornerà al momento giusto nella sua terra natia. È la conoscenza di questa entità ed i suoi attributi che sono la chiave alla conoscenza di Dio.
Al-Ghazali, The Alchemy Of Happiness
Qui invece è il cuore che è strumento al servizio di tutto il resto. Faig Ahmed — attingendo dall’ascetismo Sufi — concettualmente ed esteticamente ribalta la tradizionale visione religiosa col solo fine di cercare un nuovo rapporto con la contemporaneità. Nuovi punti di percezione, come ben sottolinea il titolo della mostra.
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FAIGH AHMED
Points of Perception
a cura di Claudio Libero Pisano
MACRO Testaccio
Cover Photo: Limits (2015), Tappeto, chiodi, sangue