Il senso di precarietà, il camminare su una superficie “in via di demolizione” afferma Pirri in un’intervista erano già preludio alla demolizione vera e propria dell’opera. Dopo lo smantellamento dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma una sua ricollocazione pare impossibile. Forse il riutilizzo come altro. Non certo come Passi data la sua specificità. “L’arte non è specchio del mondo bensì ne è la sua interpretazione” dice sempre Pirri nel video. Anche qui c’è del profetico. L’interpretazione è stata a sua volta interpretata. In questo caso come inutile dalla nuova direttrice che ne ha stabilito la dismissione.
In poche parole mi sento di definire Passi una profezia autoavverante.