«Che cosa è, allora, il tempo? Se nessuno me lo chiede, lo so; se dovessi spiegarlo a chi me ne chiede, non lo so» scrive Agostino d’Ippona nel libro XI de Le confessioni. A tutti coloro che continuano a farsi questa domanda consiglio di andare a vedere la mostra Dall’oggi al domani. 24 ore nell’arte contemporanea al MACRO di Roma. Della mostra ne ho parlato su D’Ars Magazine. Aggiungo solo che avrei voluto dire a tutti gli artisti che inseguire l’illusione di possedere un’illusione è da pazzi; ma non l’ho fatto perché tutto sommato l’arte è follia e, la follia, a noi piace. L’avrei voluto veramente dire a tutti gli artisti, con poche eccezioni, e anche alle due curatrici, Antonella Sbrilli e Maria Grazia Tolomeo, che mi sono sembrati come «quei bambini che smontano una sveglia per capire cosa è il tempo» per dirla alla Roland Barthes. Ma non glielo dico poiché sono tutti mossi, come noi, dal genuino desiderio di capire e di provare a darci una risposta alla domanda «cos’è il tempo?». Ed in fondo poi chi sono io per impedire agli altri di seguire l’illusione che alla fine si possa arrivare veramente ad avere una risposta così, Dall’oggi al domani?
Cover Photo: © Laurence Guigui